Vedi l'ultimo numero
La famiglia, luogo in cui far germogliare la fede.
Gli sposi siano una scultura vivente capace di manifestare Dio
Una mamma ed un papà sono tutto quello di cui Gesù ha avuto bisogno per farsi uomo. Oggi, in un momento storico in cui le chiese sono sempre più vuote, la famiglia cristiana, chiesa domestica, è investita di un compito che assume una rilevanza fondamentale. Compito che è ben riassunto al punto 17 della Familiaris Consortio: “la famiglia riceve la missione di custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa.” Gli sposi sono sacramento vivente, ossia una perenne manifestazione visibile di una realtà invisibile. Di quale realtà invisibile stiamo parlando? Dell’amore trinitario. Quindi una coppia di sposi cristiani, in un modo certamente imperfetto, raffigura il mistero dell’amore che vive tra Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo. Questo dono enorme è tale innanzitutto per la coppia, poi per i figli e per tutte le persone che entrano in contatto con la famiglia cristiana. Partendo dalla semplicità di gesti che parlano di accoglienza. La nostra casa è una casa aperta? Fa gustare a chi vi entra la presenza di Gesù?
L’importanza dell’accoglienza è stata ricordata recentemente da Papa Francesco nell’omelia dei vespri in occasione della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo: “Da questa Settimana di preghiera vorremmo imparare ad essere più ospitali, prima di tutto tra di noi cristiani, anche tra fratelli di diverse confessioni. L’ospitalità appartiene alla tradizione delle comunità e delle famiglie cristiane. I nostri vecchi ci hanno insegnato con l’esempio che alla tavola di una casa cristiana c’è sempre un piatto di minestra per l’amico di passaggio o il bisognoso che bussa. E nei monasteri l’ospite è trattato con grande riguardo. Non perdiamo, anzi, ravviviamo queste usanze che sanno di Vangelo!”.
L’amore tra sposi cristiani non è mai qualcosa di relegabile alla sola sfera privata ma è un luogo in cui la fede può germogliare, un luogo dove si genera vita. Vita per la coppia, per i figli, per i vicini di casa, per gli amici. Questo germoglio rende la coppia “scultura vivente capace di manifestare il Dio creatore e salvatore (AL 11)”. È interessante l’ossimoro ripreso dall’esortazione apostolica di Papa Francesco: “scultura vivente”. Può una scultura essere animata? La scultura è frutto di un’operazione che toglie: togliere per far emergere la vera natura imprigionata dal materiale in eccesso che copre quella che è un’opera d’arte. E un’opera d’arte, si sa, non è fatta per stare chiusa in un ripostiglio, ma per essere esposta e parlare a tutti della sua bellezza e di quella del suo Artista.