Abitare insieme l’Azione cattolica

Abitare insieme l’Azione cattolica

Col battesimo figli, fratelli e sorelle


Cari lettori,

la fretta ci frega! La superficialità ci spegne! La incapacità di entrare nel profondo di noi ci acceca! Ascoltiamo la pubblicità e siamo attratti dalle immagini e dai suoni e, a volte, corriamo ad acquistare.

Avessimo tanta semplicità da ammirare il terremoto provocato in noi dall’incontro con Cristo, avuto nel Battesimo, ci lasceremmo trascinare dalla pendenza come l’acqua e andremmo sempre più veloci verso il mare. Sì, perché la profondità cui ci ha destinati il Cristo ci rende infiniti, ci riveste di una dignità inimmaginabile agli occhi del corpo. La nostra statura è così alta che ci si domanda: “Ma cosa è l’uomo perché di lui ti ricordi?”

Ci proviamo? È come entrare in una miniera! È come entrare a nuotare nel mare!

Il numero 11 di Christifideles laici solennizza e puntualizza il momento del nostro incontro con il Cristo.

11. Ricordiamo le parole di Gesù a Nicodemo: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3, 5). Il santo Battesimo è, dunque, una nuova nascita, è una rigenerazione.

Proprio pensando a questo aspetto del dono battesimale l’apostolo Pietro prorompe nel canto: «Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce» (1 Pt 1, 3-4). E chiama i cristiani coloro che sono stati «rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna» (1 Pt 1, 23).

Con il santo Battesimo diventiamo figli di Dio nell’Unigenito suo Figlio, Cristo Gesù. Uscendo dalle acque del sacro fonte, ogni cristiano riascolta la voce che un giorno si è udita sulle rive del fiume Giordano: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Lc 3, 22), e capisce che è stato associato al Figlio prediletto, diventando figlio di adozione (cf. Gal 4, 4-7) e fratello di Cristo. Si compie così nella storia di ciascuno l’eterno disegno del Padre: «quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli» (Rom 8, 29).

E’ lo Spirito Santo che costituisce i battezzati in figli di Dio e nello stesso tempo membra del corpo di Cristo. Lo ricorda Paolo ai cristiani di Corinto: «Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo» (1 Cor 12, 13), sicché l’apostolo può dire ai fedeli laici: «Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte» (1 Cor 12, 27);«Che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio» (Gal 4, 6; cf. Rom 8, 15-16).

Carissimi, essere in Azione Cattolica significa essere persone che gustano questo miracolo provocato dal Battesimo. Essere di Cristo significa gustare di essere figli dell’unico Padre che è Dio, fratelli con il Cristo e tra di noi… Significa contemplarsi perché rivestiti di Cristo. Siamo persone che si sono spogliate da un modo di vivere superficiale e corrotto, per vivere come persone nuove con uno stile di verità e di santità…

Siamo il luogo dove abita Cristo e la potenza di Dio. Non ci dobbiamo “gasare” come se fossimo diversi nell’esteriorità del corpo. Ma gustiamo di essere stirpe eletta a una eternità che ci appartiene perché ci è stata donata gratuitamente da Dio avendo posto la nostra fiducia nel Cristo suo Figlio.

Siamo sacerdoti che parliamo di queste meraviglie ai fratelli perché la gustino e la facciano loro nello stile della vita e celebriamo la nostra grandezza celebrando le domeniche e le solennità perché, da Cristo, riceviamo ogni domenica e ogni solennità nuova vitalità nel mistero che lui ha vissuto al tempo in cui era rivestito del nostro corpo.

Siamo profeti che denunciano il male e apriamo il cuore dei fratelli chiusi alla bellezza che possediamo, affinché s’accostino alla sorgente della novità che già li abita. Siamo re, perché ci mettiamo a servizio del Regno di Cristo affinché, come annunciatori, diventiamo costruttori di speranza, di conversione e di felicità, di bellezza del vivere in attesa della bellezza eterna.

Proclamiamo queste bellezze profonde in una Associazione, perché è bello stare insieme, perché quanto ci abita è di ciascuno, perché i luoghi dove abitiamo sono tanto diversi che, raccontandoci gli uni gli altri, si capisce ancora di più che Cristo è di tutti e per tutti.