Avere un figlio, generare ed essere fecondi

Avere un figlio, generare ed essere fecondi

L’esempio di Maria: dalla maternità alla croce e oltre


Maggio, il mese della Madonna; in relazione a questa figura abbiamo scelto di soffermarci sul concetto della generatività. Al primo momento si può pensare che generare significhi “solo” mettere al mondo dei figli, ma la realtà come intuiamo è ben diversa.  Ho chiesto allora a Renata Brunoni di raccontarci come ha vissuto e vive la sua maternità. 

Per approfondire ho “googlato” il termine generatività e una definizione ha catturato la mia attenzione: ”La generatività sociale è un nuovo modo di pensare e di agire personale e collettivo che racconta la possibilità di un tipo di azione socialmente orientata, creativa, connettiva, produttiva e responsabile, capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, dell’investire, immettendovi nuova vita”.

La possibilità di generare non è quindi solo un fattore biologico, ma la scelta di uno stile di vita, molto concreta, che impatta su me e su chi mi circonda. In qualsiasi contesto io mi trovi, posso dar origine a qualcosa. Entra in gioco la mia libertà, la capacità di fare scelte durante il cammino. Il mio pensiero vola rapidamente alla Laudato si’ e a tutti i consigli pratici relativi all’ecologia spirituale, a quanto possiamo fare per noi e per l’intero ecosistema. 

Essere operosi, fare delle scelte non basta però. Per fare che siano feconde, che diano origine a qualcosa, mi rendo conto di aver bisogno della preghiera. Devo riuscire a mettermi in ascolto di Gesù, ascoltare l’invito di Maria: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5). 

Sor Maria Pia della fraternità Francescana di Betania mi parla della maternità universale di Maria che scaturisce ai piedi della croce. “Donna, ecco tuo figlio!” (Gv 19,26)

Lei per prima ci testimonia che essere cristiani non salva dalla sofferenza e dalle tribolazioni. Anna, con il suo articolo ci guida alla scoperta di come anche un grande dolore possa essere una possibilità di svolta nella vita e possa nascondere in sé una fecondità. 

Fra chi ha avuto un’esistenza operosa e ha speso la sua vita per i fratelli, abbiamo sicuramente mons. Azzolino Chiappini. Illustre teologo, ha tenuto corsi alle facoltà di teologia dell’università di Friborgo e, dalla sua fondazione, a quella di Lugano. È stato membro della Commissione teologica della Conferenza episcopale svizzera e della Commissione per il dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa riformata svizzera e della Commissione di dialogo ebraico-cattolico. Le memorie più storiche mi dicono che collaborò con Spighe ai tempi in cui iniziò la collaborazione con il caro don Sandro Vitalini, scomparso esattamente un anno fa, il 5 maggio 2020. 

Alla nostra proposta di collaborare nuovamente e tenere una rubrica relativa all’apostolato di Papa Francesco si è reso subito disponibile. Di questo lo ringrazio personalmente e a nome di tutta l’Azione cattolica, poiché siamo certi che questa collaborazione sarà indubbiamente feconda. Grazie di cuore don Azzolino e ben tornato sulle pagine di Spighe!