CINQUE PANI E DUE PESCI

CINQUE PANI E DUE PESCI

Donare con semplicità


Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma cos’è questo per tanta gente?”.

 (Giovanni 6, 8-9)

Come mai, visto che eri un ragazzo, ti sei trovato in mezzo a così tanta gente? Conoscevi già quel Rabbi che parlava alla folla?

Non sapevo chi fosse. Passando per caso, vidi alcuni amici e mi unii a loro, per curiosità o per avere compagnia.

Avevi con te cinque pani e due pesci. Perché?

Quando uscivo, mia mamma, sempre prudente e attenta, mi metteva nella bisaccia qualcosa da mangiare. Sapeva infatti che a volte stavo fuori fino al tramonto.

Cosa pensavi di farne?

Di sedermi tranquillo e condividere i miei pani e pesci con qualche amico. Uno però, il più furbo del gruppo, mi disse che avremmo potuto fare un bell’affare, magari vendendo a chi pagava di più tre o addirittura quattro pani e un pesce. Il resto l’avremo diviso tra noi due. Ritenni intelligente e interessante la sua proposta.

Intanto cosa stava accadendo?

Notai che quel maestro stava parlando con uno dei suoi amici che guardava verso di me.  Subito dopo un tale mi si avvicinò e, mostrandomi qualche soldo, mi chiese cosa avessi nella mia bisaccia.  Quel mio amico mi venne subito vicino. Infatti, furbo com’era, aveva fiutato l’affare.

Invece…

Quello che aveva parlato con il Maestro, passando in mezzo alla folla, giunse proprio da me, chiedendomi se potessi dargli i miei cinque pani e i due pesci.

E tu?

Visto che l’aveva mandato proprio la persona che prima aveva parlato alla folla, pensai che non potevo rifiutare e che nemmeno dovevo chiedere un compenso, nonostante il mio amico mi facesse segno di voler intervenire. Io però gli dissi che era giusto così. Non so chi mi suggerì quelle parole che lo fecero tacere.

Cosa hai notato in seguito?

Che tutti stavano mangiando e quando gli amici di quel rabbi giunsero vicino al nostro gruppo, notai con sorpresa che le loro ceste erano piene di pani e di pesci.

Cosa hai pensato?

Nulla. Non capivo da dove venisse tutta quella abbondanza, io avevo dato solo cinque pani e due pesci.  Forse altre persone si erano comportate come me. Tutti mangiammo, anche quel mio amico. Era bello, come una festa. 

Cosa hai detto a casa alla sera?

Che avevo donato quello che avevo e che ero contento.  Non avevo capito però come mai tutti avevano potuto mangiare. 

Cosa hai poi saputo di quel maestro?

I suoi discorsi erano belli, ma io ero ancora un ragazzo.