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Come innamorarsi di Cristo?
Per amore ha donato la sua vita per noi
Carissimi lettori, dopo le riflessioni per una identità nostra come membri d’Azione Cattolica Ticinese, mi permetto indicare l’ultima strada di maturità di un laico cattolico e cristiano. È l’identità missionaria nella quale abbiamo gioia di parlare ad altri di Gesù Cristo nostro capo e maestro. Cristo è nostro “capo” non perché comanda e tutti obbediscono, ma perché Lui è come il Buon pastore che conosce ad una ad una tutte le sue pecore, le chiama per nome e, tutte, le cura conoscendole per nome e amandole secondo le loro esigenze. Egli è Capo come lo è colui che ha accettato di morire per noi e in favore di noi e, mediante la passione la morte e la risurrezione, è divenuto “Signore dei vivi e dei morti”. Vuole dire che mediante il suo patire e soffrire ci ha amati così tanto da perdonarci ogni peccato e concederci una vita eternamente beata in Lui. Ha vinto cioè ogni nostro peccato e tutti i peccati del mondo, come ha vinto per tutti la morte rendendoci partecipi, dopo la vita terrena, della visione beata del suo volto.
Ogni tanto, nella mia poca fede, sento che questo è un linguaggio aulico, sicuramente di livello degno di un Dio irraggiungibile all’uomo.
Io avrei il coraggio di affermare che Cristo ci ama così tanto che non accetta che noi viviamo lontani da Lui. Perché vivessimo sempre con Lui ci ha amati, ci ha scelti per essere santi, ha deciso di morire Lui per liberarci dai nostri peccati, perché se fossimo morti noi dentro i nostri peccati non saremmo più vivi, ma vivremmo tra i morti e non potrebbe più vederci accanto a Lui.
Egli ci ha detto espressamente, perché ci ama, che dove è Lui, vuole che siamo anche noi. Ci ha detto che se fossimo vigilanti nel momento della sua venuta lui ci inviterebbe a tavola per fare festa e sarebbe Lui a servirci, come se fossimo gli attesi da un’eternità… Dillo anche tu con le tue parole, ma sappi che ti ama, che ha messo in atto una strategia vincente purché tu sia sempre con Lui.
Come m’innamoro io di Lui?
1.- Lasciandomi commuovere dalla sua strategia messa in atto per dirmi che vuole che io sia sempre con Lui e di Lui. Devo avere il coraggio di lasciarmi andare a Lui, come si fa con ogni proposta d’amore tra un uomo e una donna. La reticenza è timore e dove c’è timore non c’è amore.
2.- Lasciandomi commuovere per una sua domanda di fedeltà totale. Vuole che dica che io sono suo e Lui di me! La fedeltà ha come segno il pensarlo, il fare di Lui la persona cui chiedo di poter intraprendere una viaggio nel mondo, una modalità di annuncio del suo amore. La fedeltà diventa preghiera verbale, diventa festa per conoscere come è immenso il suo amore e dirgli, in mezzo alla comunità, che lo amo, senza mezze reticenze e paure.
(continua)