Come m’innamoro io di Lui?

Come m’innamoro io di Lui?

Innamorati per essere annunciatori di Cristo


(continuazione dal n. 4 di aprile 2023)

3.- Prendo in mano il Vangelo e leggo: “avete inteso che fu detto…ma io vi dico…”

Non senti dentro che vuole che anch’io, come Lui abbia una tenerezza che mi guida. Mi dice che uccido il fratello solo a dirgli stupido; che faccio violenza a una donna se la guardo per possederla; mi dice che se saluto solo gli amici non mi distinguo da chi non crede. Mi dice che la mia capacità d’amare va anche al nemico e mi dice che se uno mi obbliga a fare un chilometro con lui, ne devo percorrere due insieme a lui, perché, in questo secondo chilometro, fatto per amore, Dio gli cambia il cuore!

Ma… non senti ammirazione di Lui quando parla in questo modo? 

4.- Se poi leggo i suoi miracoli! Ha scelto un bellissimo modo per dire a tutti come Dio ama anche il peccatore e non vuole perdere nessuno di coloro che Padre gli ha dato. I lebbrosi, i peccatori, il paralitico, il figlio fuggito da casa ricco che ritorna in miseria; la gioia di dire a tutti che ha trovato uno disperso e smarrito e che per Lui era una vera perla! La finezza di risorgere una fanciulla morta

e raccomandare di darle da mangiare! E alla donna peccatrice una sola parola d’amore: “Va in pace e non peccare più, perché io ti voglio tantissimo bene, più di tutti coloro che ti vogliono condannare”.

Ma non senti onore nell’amare uno come Lui?

5.- Poi sfoglia il Vangelo e leggi le parabole…

Ma come non ti meraviglia la scelta dell’esempio, messo lì davanti agli occhi perché ti parli durante la giornata o durante il tuo passare per i campi? Come non ti commuove che tu sei amato più del giglio del campo e del passero che mangia anche se non lavora? Come non ti carica di stupore una vite, con il tralcio unito al tronco che porta molto frutto per la gioia del contadino: una gioia che ti parla della gioia del Padre che è il contadino e di Lui che è vite, piena di linfa, e gode se tu dai tanto frutto?

E come fai a restare freddo come un sasso davanti all’immagine vissuta del padrone che ad ogni ora chiama gli operai disoccupati perché vadano nella sua vigna a lavorare e… prendono tutti il medesimo stipendio perché, Lui, ha un amore che stima la scelta di rispondere agli inviti… senza guardare a che ora hai detto il tuo sì?

Ma non t’accorgi che Colui che tu ami e per il quale tu vivi d’amore ha una interiorità che non riscontri in nessun’altra persona tanto è globale e in tutte le situazioni? 

Non ti viene di dire: “Io so chi tu sei: Il figlio di Dio!

 E… sentire la sua risposta: “Non il sangue, né la carne te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli!”

6. Poi, se leggi e mediti la sua passione, dalla preghiera nell’orto degli ulivi, fino alla risurrezione quando appare alla Maddalena… a bocca aperta a gustare il suo modo di amare me e l’umanità tutta!
Parole che dicono ancora che Lui vuole che io sia solo di Lui, perché Lui è di me! “Amico, perché mi fai questo? Usi il bacio, che è forma d’affetto, e poi mi consegni a chi mi uccide?”

Non ti racconto quanto leggerai da questo momento fino a quando sentirai il picchiare dei chiodi per inchiodare alla croce il corpo di Colui che ti ama. Ma ti suggerisco, a bassa voce come fosse un sussurro, le sue sette frasi:

“Padre, perdona loro…”, “Ecco tuo figlio… Ecco tua Madre…”, “Oggi sarai con me nel paradiso”, “Dio mio perché mi hai abbandonato”, “Ho sete”, “È compiuto”, “Nelle tue mani consegno il mio spirito”.

Che è questo rumore? …Sei caduto in ginocchio? No! Ergiti e stai in piedi perché sei sicuro di essere finalmente santo, di essere amato dal Cristo, di avere in te anche la vittoria sulla morte. Alza il capo, stai in piedi per mostrare la tua grande dignità conquistata a prezzo di sangue da Colui che ti ama.