Diventare pescatori di uomini

Diventare pescatori di uomini

Il rapporto tra essere discepolo ed essere missionario


La sollecitazione mi viene dalla lettera di Mons. Vescovo Valerio che ha inviato alla dirigenza di Ac per stabilire il criterio dell’adultità nella fede da parte del laico.

La lettera dovrà produrre un documento base per l’Ac Diocesana. Sarà il prossimo, urgente lavoro, appena le restrizioni, causa pandemia, saranno allentate.   

Nel Vangelo di Luca vi è una pagina che ci insegna questo rapporto ed è la pagina della chiamata dei discepoli, pescatori, su lago di Gennesaret. (Lc 5, 1-11)

Il racconto inizia con la ressa che ascolta Gesù, salito sulla barca ad insegnare quasi fosse un ambone.

Poi Gesù mostra l’efficacia dell’ascolto della parola di Dio mediante la pesca miracolosa che mette in crisi Simone, professionista della pesca. Una pesca fatta in obbedienza alla Parola, contro ogni logica professionale (abbiamo pescato tutta la notte e non abbiamo preso una coda!). Il risultato di questa catechesi mediante i segni è, da una parte, il sentirsi peccatore, inadeguato, di Simone (“Allontanati da me che sono peccatore”) e dall’altra la missione: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”.

Sarebbe bello che ogni laico credente in Cristo si nutrisse dell’ascolto della Parola di Dio. Essa è fondamento per captare l’entusiasmo che fa credere nella persona di Gesù anche contro la logica dei meccanismi professionali.

La Parola di Dio, lasciata entrare dagli occhi quando sappiamo vedere i segni prodigiosi che produce, forma in noi la certezza che vale la pena seguire il Cristo anche se ci si sentisse peccatori. La sua Parola ha autorità; è parola efficace scoperta più tardi anche dal centurione “Resta lì dove sei! Non venire a casa mia! Dì la tua parola e il mio servo sarà guarito”!

La conseguenza è che dobbiamo imparare a vedere i segni dell’efficacia della Parola annunciata. I nostri occhi sono rivolti ad altre priorità e non crediamo che ci siano i miracoli sotto i nostri occhi.

La verità è che Cristo dona un conforto a chi è malato: un conforto tale che il malato offre la sua sofferenza al Padre perché, insieme a quella sulla croce di Cristo, sia redentiva per la famiglia e per l’umanità. La parola è feconda e produce l’apertura dei giovani alla ricerca di Cristo; dei genitori che hanno bimbi in preparazione alla prima Comunione perché si sentano anche catechisti dei figli delle altre famiglie. Questo miracolo l’ho visto tante volte! Il segno è di Laura, che nella certezza di non poter più scrivere lettere a causa del morbo di Parkinson, afferma: “Ora Dio, che poteva agire attraverso le mie parole, farà di più e di meglio con la sola sua grazia!”

I miracoli dell’ascolto della Parola sono dentro la professionalità di ciascuno. Gesù non ha mandato i pescatori a coltivare pomodori. Li ha invitati a gettare le reti per la pesca!

Frutto dell’ascolto della Parola e della visione dei segni è la missione. (v 10-11)

Ogni adulto nella fede sente la chiamata ad andare a pescare gli uomini, perché si coinvolgano, a loro volta, con la Parola di Dio e imparino a vedere i segni compiuti da Cristo risorto dentro la quotidianità della vita e della professione.

La missione è la partecipazione ad Azione Cattolica nel gruppo della Rete pastorale o della Parrocchia. La missione è trovare che i frutti saranno dati da Cristo e, come il pescatore che resta a mani vuote in una uscita di pesca, riprende anche il giorno dopo la sconfitta, perché è sempre carico di speranza. La missione è trovare il tempo anche per riassettare le reti in modo che abbiano l’efficacia della natura, non della tecnica. La missione diventa la presenza in mezzo alle persone, invita a privilegiare i luoghi di possibili incontri all’ufficio. La missione è nel luogo privilegiato per una discussione come un incontro a tu per tu. È il luogo abitato dalle persone che ti rende missionario.

Ma sei innamorato di Cristo? Quali sono gli aspetti della sua persona che ti attraggono? Cosa racconti di aver visto di Lui quando compie i suoi segni che parlano? (Lo stupore aveva colto Simone e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto) (v.9).

Non c’è missione senza che prima ci si innamori di Cristo. Se ci s’ innamora di Cristo si diventa logicamente missionari.