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Le grandi imprese partono dalle piccole cose
Esistono un linguaggio e uno stile associativo di Azione Cattolica?
Non mi sento di fare paragoni con nessun altro modo di aggregarsi, ma credo che vi sia un linguaggio specifico ad ogni associazione. Per il calcio, una delle parole chiave è il tesseramento per una squadra, perché senza questo primo passo la Federazione di calcio ti ritiene “amatoriale”. La tessera ti permette di essere un atleta e permette alla società nella quale si gioca, di usufruire delle facilitazioni organizzative e assicurative della Federazione.
Credo che il primo passo in una associazione sia il pagare la quota di adesione tramite la quale si è in grado di formare l’indirizzario dei partecipanti, di ricevere le convocazioni che indicano la vitalità dell’Associazione, di ricevere le riviste informative e formative. Il pagamento della quota indica la libertà di adesione e la responsabilità di voler partecipare agli avvenimenti associativi e formativi. L’espressione del poter votare per la scelta dei rappresentanti e dei comitati preposti alla formazione e allo sviluppo della Associazione è forse il culmine dell’apporto di ogni aderente alla Società.
Gli Statuti sono le regole che passano di generazione in generazione e fanno dell’Associazione una presenza nella quale si ha un posto davanti alla società e alla comunità sul territorio.
Hai inviato il tuo nome per dire che vuoi essere in Azione Cattolica?
Annunci a: Azione Cattolica Ticinese 6900 Lugano Centro pastorale S. Giuseppe, Via Cantonale 2 a
tel. 091 950 84 64.
segretariato@azionecattolica.ch entro fine giugno di ogni anno
Comportamenti associativi.
Il vocabolario tipico di Ac, da quando ci si iscrive è fatto da comportamenti associativi:
Il rispetto del Vescovo perché AC è il gruppo di persone che si mettono a disposizione per svolgere in Diocesi le priorità indicate dal Vescovo. Il rispetto è non soltanto a parole, ma nell’impegno in parrocchia e nelle Reti pastorali per realizzare gli intendimenti pastorali dati dalle lettere pastorali, dalle indicazioni e dai decreti vescovili.
Esempio: Hai sentito parlare della creazione dei “laboratori della speranza”? Hai partecipato alle risposte sugli argomenti sinodali?
La formazione del gruppo di AC in seno alle Reti pastorali, sia per ricevere incarichi pastorali, sia per esprimere la vita e la responsabilità del laico nelle comunità. Conoscendo i nomi delle persone iscritte nei diversi vicariati anche il segretariato diocesano potrebbe dare qualche indicazione dell’Associazione AC in modo da camminare con un intendimento di unico corpo anche se vissuto poi in base alla caratteristica territoriale di ogni vicariato.
Esempio: la salvaguardia della casa comune in base alle indicazioni di Fratelli tutti o di Laudato sii di Papa Francesco.
La partecipazione ai giorni di Ritiro di AC.
Staccare dalla vita quotidiana e nutrirsi dei valori che fanno Azione Cattolica nella conoscenza reciproca dei membri, nell’apporto e nella messa in comune delle esperienze dei singoli, nutrire la spiritualità del servizio, pregare in modo laico insieme, valorizzare l’Eucaristia e la Confessione, avere la possibilità di dialogo con un maestro dello spirito, sono le componenti offerte dai giorni di Ritiro spirituale. Si prende corpo e si sente la vita che vibra anche negli altri. Ci si ricarica per la grazia di Dio e per l’apporto dello Spirito Santo. Si torna a casa maggiormente consapevoli che essere in AC è vivere una vocazione.
Esempio: i giorni a Loverciano, anche se non sono stati veri ritiri, sono stati comunque un respiro associativo arricchente.
Comportamenti individuali.
Detto di questa presenza che forma il corpo dell’Associazione di Azione Cattolica restano gli impegni del tutto personali e individuali come al calciatore professionista resta la responsabilità dell’alimentazione, della regolarità del riposo e dell’allenamento individuale dopo aver vissuto quello di squadra come obbligo professionale.
La preghiera quotidiana. È il momento di intimo ascolto del Cristo cui segue il dialogo in cui rispecchiare le proprie responsabilità familiari e professionali. Ogni persona di Ac troverà l’orario individuale per la preghiera quotidiana e, insieme alla comunità, celebrerà l’Anno liturgico e la domenica.
Appassionarsi alla Parola di Dio attraverso gli incontri, anche virtuali, offerti da AC Diocesana per preparare la domenica sui testi della Parola di Dio.
Allenare gli occhi a vedere i bisogni, sempre nuovi, dei poveri che ci circondano. La nostra società purtroppo soffre di individualismi, di anziani soli, di povertà di valori interiori, anche di mancanza di momenti festosi. La persona che vive AC si allena a vedere il Cristo in queste situazioni e gode di avere occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli come occasione per confortare affaticati e oppressi.
Cari lettori, sento il bisogno di esprimere ciò che ho in cuore. Spero che in ognuno di voi sorga la consapevolezza che le grandi imprese nascono dalle piccole cose. Prese ad una ad una non sono gravose si senta che non sono di là dal mare o nell’alto dei cieli.
Sono comportamenti che sono scritti da Dio nel profondo di ogni cuore e dunque possibili per ciascuno, me compreso.
Vi attendo numerosi entro la fine del mese in cui leggete questi contenuti piccoli, semplici e importanti. GRAZIE.