Perché affidarsi alla Madonna?

Perché affidarsi alla Madonna?

La consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore di Maria


È difficile, in questo momento, parlare di Francesco, perché ogni giorno ci sono novità, e perché la situazione mondiale e della Chiesa è in continuo movimento. Penso alla guerra: quando uscirà il numero di Spighe, tutto potrebbe essere mutato (in meglio speriamo!). Voglio ricordare almeno una parola forte usata (domenica 20 marzo) dal Papa: la guerra è anche un sacrilegio. Ricordiamolo: vale oggi, per quella che opprime tutti in questo momento, ma vale sempre, per tutte le guerre che potranno scoppiare. 

Altro evento importante, la pubblicazione della riforma della curia romana (19 marzo), con aspetti assolutamente nuovi: il primo dicastero quello della evangelizzazione (non più la segreteria di stato), un altro incaricato della carità. Il mio è soltanto un accenno, perché l’argomento è complesso e chiederebbe un ampio sviluppo. Il breve accenno mette in luce quello che è al centro del progetto di Francesco, in quanto è (o dovrebbe essere) nel cuore della Chiesa e di ogni discepolo di Gesù. 

Ma a questo voglio riflettere: la decisione di consacrare, il 25 marzo, Russia e Ucraina (poi si è parlato del mondo intero) al Cuore di Maria, la Madre di Gesù. Linguaggio e atto che oggi sorprendono molti, che hanno suscitato approvazioni, e critiche, che possono anche apparire un ostacolo dal punto di vista ecumenico. Di conseguenza, dobbiamo porci la domanda del senso dell’iniziativa di Francesco, al di là del riferimento fatto da tanti all’evento di Fatima. Possiamo capire l’iniziativa di Papa Bergoglio alla luce della rivelazione, della Parola di Dio, di quanto leggiamo nei vangeli? A mio parere, sono in giuoco due questioni fondamentali: il ruolo di Maria, e l’importanza, il valore, addirittura la necessità della preghiera di intercessione. 

Un primo, rapido richiamo: nella fede non si intende (anche se purtroppo si ha spesso l’impressione di pensare così!), peggio non si pretende di far “cambiare” le decisioni a Dio, ma si afferma la volontà e il desiderio di affidarsi a Lui, di ricevere la vera pace proprio dalla certezza che viene dalla fiducia in Lui. Il tema della intercessione per gli altri è presente in tutta la Sacra Scrittura: da Abramo e Mosè che intercedono per il popolo, a numerosi testi del Nuovo Testamento. 

In tutto questo che significato ha l’affidarsi a Maria? È bene ricordare, prima di tutto, l’affermazione del Credo, circa la comunione dei santi, che dichiara il legame, vero, profondo tra tutti i figli di Dio, vivi e defunti. I morti, tutti coloro che ci hanno preceduto, sono con noi, nell’unico corpo di Cristo di cui siamo parte. La cura della Madre di Gesù, e dunque l’affidarsi a Lei, alla sua intercessione, ha un chiaro fondamento nel quarto vangelo. Giovanni suggerisce già nel racconto delle nozze di Cana, dove Gesù compie il “primo segno”. Soprattutto nel capitolo culminante, nel ricordo della passione, poco prima della morte, la parola di Gesù alla madre e al discepolo: questo è tuo figlio, questa è tua madre. Non è la preoccupazione di Gesù per la madre che abbandona, ma ha un significato per sempre. Nel discepolo è indicata tutta la Chiesa; e Maria allora è madre di tutta la Chiesa, che a Lei può rivolgersi proprio con quel nome.