“Siate fratelli e missionari!”

“Siate fratelli e missionari!”

Il messaggio di Papa Francesco sull’esempio di Gesù


Papa Francesco ha sempre stimolato la Chiesa ad essere una “casa con le porte aperte… una Chiesa che serve, che esce di casa, che esce dai suoi templi, dalle sue sacrestie, per accompagnare la vita, sostenere la speranza, essere segni di unità (…) per gettare ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione”. (Fratelli tutti 276). 

La fraternità e la misericordia si abbracciano nella sua ultima enciclica e sono il tema fondamentale del magistero di Francesco.  Si parla di amore fraterno e comunione, di una fortissima spinta missionaria 

Un invito a combattere divisione e frammentazione, abbattere i muri e le disparità che si sono innalzati fra i popoli. Questi cambiano forma, materiale, ma permangono e si moltiplicano. 

Essere fratelli. Riscoprire un dialogo, scoprire le reciprocità che si esprimono poi in una ricchezza reciproca. Fraternità e scoperta che permettono di ampliare gli orizzonti della libertà. Realtà ben diversa dalla diffusa diffidenza che ci spinge a chiudere le porte, distogliere lo sguardo, limitare le possibilità, chiudere i cuori, vivere in un contesto di solitudine.  

Nel suo messaggio per l’ottobre missionario 2021 dice: Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui viviamo e il suo bisogno di redenzione non gli sono estranei e ci chiama anche a sentirci parte attiva di questa missione: «Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli» (Mt 22,9). Nessuno è estraneo, nessuno può sentirsi estraneo o lontano rispetto a questo amore di compassione. (…)

L’amicizia con il Signore, vederlo curare i malati, mangiare con i peccatori, nutrire gli affamati, avvicinarsi agli esclusi, toccare gli impuri, identificarsi con i bisognosi, invitare alle beatitudini, insegnare in maniera nuova e piena di autorità, lascia un’impronta indelebile, capace di suscitare stupore e una gioia espansiva e gratuita che non si può contenere. Come diceva il profeta Geremia, questa esperienza è il fuoco ardente della sua presenza attiva nel nostro cuore che ci spinge alla missione, benché a volte comporti sacrifici e incomprensioni (cfr 20,7-9). L’amore è sempre in movimento e ci pone in movimento per condividere l’annuncio più bello e fonte di speranza: «Abbiamo trovato il Messia» (Gv 1,41). (…)

In questo tempo di pandemia, davanti alla tentazione di mascherare e giustificare l’indifferenza e l’apatia in nome del sano distanziamento sociale, è urgente la missione della compassione capace di fare della necessaria distanza un luogo di incontro, di cura e di promozione. «Quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20), la misericordia che ci è stata usata, si trasforma nel punto di riferimento e di credibilità che ci permette di recuperare la passione condivisa per creare «una comunità di appartenenza e di solidarietà, alla quale destinare tempo, impegno e beni» (Fratelli tutti, 36). (…)

Tutti possiamo essere missionari, ci ricorda il pontefice: «anche i più deboli, limitati e feriti possono essere [missionari] a modo loro, perché bisogna sempre permettere che il bene venga comunicato, anche se coesiste con molte fragilità» (Esort. ap. postsin. Christus vivit, 239).

La fragilità dell’anziano e dell’ammalato, la diversità dello straniero, sapranno portare indubbiamente ricchezza alla testimonianza di una Chiesa fraterna, viva e pulsante.