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Tra passato, presente e futuro
Alla “Montanina” di Camperio la festa per i 100 anni dell’UFCT
Voleva essere una giornata di festa e così è stata. Domenica 29 agosto, la storica casa dell’Unione Femminile cattolica ticinese (UFCT) “La Montanina” a Camperio, si è riempita, sin dal mattino, di donne: di “Donne che hanno fatto l’Unione”, come recita il titolo del libro che Luigi Maffezzoli ha dedicato alla rievocazione dei primi 100 anni di esistenza di questa associazione nata a Lugano nell’ottobre del 1921 sulla spinta di un pugno di giovani che cercavano una propria dimensione per vivere e praticare la propria fede.
Di quelle pioniere, certamente non c’è più nessuno, ma tutte le presenti avevano in un modo o nell’altro -fino ai giorni nostri- contribuito a passare il testimone e a tenere accesa la fiaccola ideale avviata quel giorno di cento anni fa.
Sono state pertanto la gioia, la commozione ma anche la speranza di un futuro ad aleggiare sulla settantina di partecipanti, nel corso della giornata che ha visto anche la presenza della presidente onoraria Carmen Pronini, di Maria Teresa Candian della Compagnia di Santa Teresa, di una delegazione dell’Apostolato dei Laici della Svizzera romanda (CRAL), di una rappresentante del Frauenbund ( Lega delle donne cattoliche svizzere), nella persona di Myriam Christen-Zarri, oltre naturalmente a chi nell’Unione Femminile ha trascorso infanzia, adolescenza ed età matura e di anche di chi ha investito tempo ed energie nella gestione della casa “La Montanina”. Presente anche l’attuale comitato composto da Anna Grandi di Vacallo, Rita Bertoldo di Lugaggia, Liliana Manea di Mendrisio, con la presidente Corinne Zaugg, pure lei di Mendrisio.
Dopo un bel momento conviviale ed un ricco buffet, alle 15.30 si é aggiunto anche il vescovo, mons. Valerio Lazzeri, per la celebrazione della messa. Nell’omelia si è rivolto alle donne presenti con parole di gratitudine e di riconoscenza, ma anche con un consapevole sguardo al presente, riconoscendo nelle donne una forza ed un lievito per l’intera diocesi. Al momento dell’offertorio è stato portato all’altare anche il prezioso calice consacrato nel 1922 dal vescovo mons. Aurelio Bacciarini e destinato per la celebrazione quotidiana nell’erigenda basilica del Sacro Cuore di Lugano, dove si trova tuttora. Era stato acquistato attraverso una sottoscrizione di 5 centesimi per socia, che coinvolgendo 15 mila offerenti, arrivò a raccogliere 750 franchi. Il calice, da allora, accompagna tutte le ricorrenze e i momenti significativi dell’UFCT, e pertanto non poteva mancare neppure domenica.