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Un lungo percorso di vita
Il pregio della vecchiaia
Se Spighe fosse una persona la considereremmo “vecchia”. Non so quante probabilità avrebbe di essere a casa sua, coccolata ed amata. Non so quanti ascolterebbero con attenzione la sua voce flebile, a tratti insicura. Quanti prenderebbero sul serio la sua rabbia o consolerebbero il suo pianto, partendo dal principio che forse un qualche declino cognitivo potrebbe averla colpita… Fra tutti sicuramente ci sarebbe qualcuno che si prenderebbe il tempo di prenderle la mano, di ascoltare la storia raccontata dalle rughe impresse sul suo volto, di leggere i solchi lasciati dalla vita che passa. Un tempo prezioso che parla di incontri vissuti, di emozioni …
Se Spighe fosse una macchina, sarebbe ora in qualche museo o l’avrebbe lucidata e preservata qualche collezionista. Testimonianza preziosa di un passato che non è più. Fatto di strade sterrate. Un lusso che però era concesso solo a poche persone.
Ma Spighe non è né l’una né l’altra.
Spighe è la storia viva, passata e presente, che racchiude racconti di persone, di un popolo (il nostro), di un’epoca. Il periodo che va dai miei nonni e raggiunge i miei figli, a breve arriverà ai miei nipoti. Diverse generazioni, di donne soprattutto, che si susseguono. Donne motivate ad essere il meglio per la loro famiglia, per la loro Chiesa, per il loro territorio, per loro stesse.
Donne che non avevano voce (né nella Chiesa né nella società stessa) e che hanno trovato il modo di creare una loro rivista con immensa forza di volontà e scarsissimi mezzi.
Spighe ha cento anni, ma non è vecchia. Non vogliamo festeggiarla e chiuderla in un archivio, come testimonianza di una storia che fu. Desideriamo che accompagni noi e le generazioni che seguiranno; che, come scrivevano l’8 gennaio del 1922, continui a “seminare coraggio, a risuscitare e tener vive le energie”. Vogliamo continuare ad agitare con forza queste Spighe, “scuoterle al vento, in ogni paese, sul limitare di ogni casa, nel cuore di ogni famiglia”. “Tutto il buon seme deve uscire: non ci importa dove esso cada; basta che lo riceva un’anima”.
In questo periodo in cui si parla di “crisi della carta stampata”, in cui hanno chiuso dei giornali e delle riviste importantissimi per il nostro territorio quali, ad esempio, il Giornale del Popolo e il Messaggero, vi chiediamo di continuare a leggerci. Vogliamo prenderci cura di Spighe e di chi la leggerà. Non pensiamo che si debbano fermare il progresso e le nuove tecnologie, anzi! Non per nulla i giovani di Azione cattolica ci hanno fatto lo stupendo dono di un nuovo sito per il centenario! Lo trovate digitando www.Spighe.ch . Adagio adagio lo riempiremo di contenuti di ieri e di oggi; troverete anche le edizioni precedenti in formato elettronico. Ci siamo inoltre dotati di una pagina facebook.
Scriveva Francesco Petrarca: “Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”
Questo desideriamo fare con Spighe. Grazie per averci accolto nella tua casa.