Una coalizione di associazioni cristiane in favore del clima

Una coalizione di associazioni cristiane in favore del clima

Alle urne il 18 giugno per votare sul controprogetto all’Iniziativa dei ghiacciai


Riscaldamento climatico, diminuzione della biodiversità, carestie che provocano migrazioni, scioglimento dei ghiacciai, montagne di rifiuti che si accumulano negli oceani: il disastro ambientale e le sue conseguenze sugli abitanti del pianeta blu, sono sotto gli occhi di tutti. E, stando ai sondaggi sono tra le cause che, accanto alla guerra in Ucraina e all’incerto futuro lavorativo dei giovani, tolgono il sonno agli svizzeri. 

Anche le Chiese condividono questa preoccupazione, tanto che dodici tra organizzazioni ed associazioni di matrice cristiana si sono unite in una coalizione a sostegno del controprogetto all’iniziativa sui ghiacciai, in votazione il prossimo 18 giugno.

In vista di questo appuntamento, una dozzina di associazioni cristiane tra cui anche Justitia et Pax , la commissione della Conferenza dei vescovi svizzeri che si occupa di dottrina sociale della Chiesa, ha deciso di far parte di questa coalizione dal titolo “ Cristiani/e per il clima” allo scopo di  sostenere il controprogetto. A questo proposito abbiamo intervistato Thomas Wallimann, presidente ad interim di Justitia et Pax.

Dottor Wallimann, lei globalmente crede che le Chiese facciano abbastanza per il clima? “Non si può mai fare abbastanza per preservare la creazione, ma grazie all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, la sensibilità per la salvaguardia della creazione è cresciuta notevolmente all’interno delle chiese, ma  – ha sottolineato-  ci sono ancora molte cose da fare e forse le parrocchie e le comunità ecclesiali potrebbero mettere il tema dell’ecologia integrale un po’ più al centro della loro pastorale”.

Riguardo alla questione climatica, Wallimann ha affermato provocatoriamente che anche la creazione e il clima sono “too big to fail”, non solo le banche! E richiesto sul perché c’è questa difficoltà a passare dalle parole all’azione, ha detto che “come individui  ci sentiamo come una piccola rotella in un grande e complesso ingranaggio. Da un lato abbiamo, quindi, l’impressione di essere totalmente impotenti per una questione tanto più grande di noi e dall’altro, ci è difficile passare dalle parole ai fatti perché non vediamo direttamente gli effetti delle nostre azioni e pertanto ci appaiono inutili.

Wallimann ha poi anche sottolineato che tutti noi dovremmo assumere stili di vita più sobri e moderati citando ad esempio san Francesco, sottolineando che tutte le religioni indicano ai loro fedeli la sobrietà come obiettivo ( basti pensare al periodo della quaresima che ci invita a compiere delle rinunce non tanto fini a se stesse, ma per aiutarci a “viaggiare”… più leggeri). Aggiungendo che “la moderazione è un obiettivo essenziale che i saggi di questo mondo hanno sempre considerato essenziale nel loro cammino”.

Wallimann ha anche parlato dell’importanza di fare delle scelte di vita più sostenibile, dicendo che “sino a quando il successo continua ad essere misurato attraverso il denaro, è difficile preoccuparsi di cose che hanno una qualità diversa: come il clima o la creazione, che hanno un valore in sé e di cui siamo chiamati a prenderci cura”.

Infine, Wallimann ha sottolineato l’importanza dell’approccio che Papa Francesco ha esposto nella Laudato si’, ovvero mostrando la stretta correlazione tra la salvaguardia della natura e del clima, e la salute, il benessere dei più poveri.