Wiborada la santa dimenticata e una GMG-svizzera tutta online

Wiborada la santa dimenticata e una GMG-svizzera tutta online

Alcune news dalla Chiesa Svizzera


  • Per secoli la storia di Santa Wiborada di San Gallo, la prima donna ad essere ufficialmente consacrata santa (da Papa Clemente ll, nel 1047) è stata dimenticata. Ora, in questo 2021 la diocesi, su iniziativa di Hildegard Aepli – collaboratrice pastorale e già nota per aver intrapreso un pellegrinaggio a piedi fino a Roma per chiedere una maggior visibilità delle donne all’interno della Chiesa – ricorderà la Santa con tutta una serie di iniziative che coinvolgono tutta la diocesi e tutte le fasce di età. Dopo aver vissuto buona parte della sua vita da eremita in una piccola cella nella chiesa di San Giorgio, sempre a San Gallo, Wiborada decise di farsi murare viva – fino alla fine dei suoi giorni – all’interno di una cella dotata di due finestre: una verso l’esterno e una che dava all’interno della chiesa di St. Mangen, diventando un punto di riferimento per i suoi concittadini, che la consultavano per ricevere da lei preziosi consigli. Si deve a Wiborada che i manoscritti custoditi nell’archivio e nella biblioteca del monastero si siano salvati, perché, prevedendo un’invasione da parte degli ungari, consigliò l’abate di spostarli in un luogo più sicuro. L’invasione che effettivamente si verificò nel 926, portò alla distruzione della chiesa di St. Mangen e all’uccisione di Wiborada. Ora la sua vicenda viene riesumata e 10 volontari, hanno deciso di voler rivivere l’esperienza che fu della santa, trascorrendo una settimana in una cella di pochi metri quadrati, appositamente costruita all’esterno della Chiesa di St. Mangen. I  volontari – la più giovane una pastora protestante di poco meno di 30 anni e la più anziana una signora cattolica di 87 anni – vivranno in totale isolamento, ricevendo tre volte al giorno dei pasti cucinati da persone che si sono messe a disposizione e restando in dialogo con l’esterno – come santa Wiborada – grazie a due finestre: una che dà verso l’interno della Chiesa e una con cui per un’ora al giorno, potrà interagire con l’esterno, accogliendo richieste di preghiera o restando semplicemente in ascolto. L’ideatrice dell’iniziativa, Hildegard Aepli, è stata la prima a farsi “includere” (verbo che viene preferito a “rinchiudere”), mentre l’ultima o l’ultimo “incluso” terminerà questo singolare e significativo modo di fare memoria di una grande donna dimenticata -non solo dalla Chiesa di San Gallo- il 3 luglio prossimo. 
  • “È stata una GMG indimenticabile”! È questa l’impressione che la Giornata mondiale dei giovani (che si è svolta dal 23 al 25 aprile), ha lasciato in chi vi ha partecipato, anche se si è svolta solo online e ogni Paese l’ha declinata secondo un programma suo. La Svizzera ha organizzato una tre giorni intensa che ha visto il succedersi di tutta una serie di eventi: dalla proposta di video, all’ascolto di testimonianze (tra cui quella del “nostro” Dennis Pellegrini) e riflessioni, da suggestivi momenti di silenzio, al dialogo di mons. Alain De Raemy (il vescovo dei giovani) con alcuni ragazzi che erano lì con lui e alla messa della domenica, con la presenza reale dei giovani nelle proprie parrocchie, seguita di nuovo da un collegamento in diretta da Berna. Ospite della GMG svizzera è stato padre Jean-Paul Hernandez, gesuita svizzero e volto di TV 2000, che è intervenuto in diversi momenti dell’intensa tre giorni.