Il Sinodo in Svizzera: diocesi per diocesi

Il Sinodo in Svizzera: diocesi per diocesi

Dal 17 ottobre si apre ufficialmente la fase diocesana del processo sinodale


Nella diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo (LGF) il Sinodo è iniziato con una celebrazione molto semplice, in Cattedrale. Nel corso della celebrazione Mons. Morerod ha detto che il Papa non vuole andare avanti da solo, “ma con tutti noi”. Non vuole andare da solo come se fosse il re Luigi XIV, che diceva: “Io sono lo Stato”. Al contrario, il Papa non dice: “Io sono la Chiesa”.

Nella diocesi il processo sinodale verrà portato avanti nelle diverse unità pastorali. Su iniziativa del vescovo Morerod, sono molti i laici inseriti nelle diverse strutture ecclesiali e che saranno quindi coinvolti nel processo di consultazione.

A Sion, il processo sinodale è stato un concreto “incamminarsi”. Dopo una liturgia della Parola nella cattedrale di Sion, i partecipanti sono infatti saliti a piedi dalla città vecchia sulla collina di Valère, per raggiungere l’antica basilica.

Vescovo e fedeli, come i discepoli di Emmaus, si sono fermati sulla strada per riflettere insieme sui temi e le domande della consultazione sinodale. “Il processo sinodale non è un congresso politico. Non è nemmeno un processo da e per i soli professionisti, ma un processo aperto a tutti. E tutti sono invitati a partecipare e ad esprimersi”, ha detto il vescovo Jean-Marie Lovey.

Nella diocesi di Basilea, il vescovo Felix Gmür ha ricordato come la questione posta non sia “cosa ci è permesso fare” ma “cosa ci aiuta a vivere da cristiani”.

Il vescovo ha invitato tutti i credenti della sua diocesi a discutere insieme le questioni in gruppi di almeno cinque persone. Lo stesso vale per il Giura Pastorale. “Una discussione diventa fruttuosa e istruttiva quando persone di diverse convinzioni, di diverse età e in diverse circostanze si aprono l’una all’altra e cercano insieme la via da seguire”, ha concluso.

Nella diocesi di Coira l’evento – celebrato nella chiesa dell’abazia di Einsiedeln- è stato sottolineato con un incontro con un centinaio di cresimandi e una funzione religiosa. Tra  di loro, in molti si sono poi annunciati per partecipare al neo-costituito Consiglio dei Giovani (Jugendrat) che il vescovo Joseph Maria Bonnemain ha voluto creare per affiancare il processo sinodale.  

A San Gallo, il vescovo Markus Büchel ha, da parte sua, detto: “Si tratta ora che ogni cristiano prenda coscienza di avere dei doni che solo lui possiede. Doni che ora devono essere portati nella comunità. Il cammino sinodale è il punto di partenza per tutti coloro che vogliono contribuire”. 

“Non si tratta di fare un’indagine di sociologia religiosa” -queste sono invece state le parole del vescovo di Lugano, mons. Valerio Lazzeri che ha aperto il processo sinodale in Cattedrale- ma l’obiettivo del processo sinodale è piuttosto quello di offrire a tutti “uno stimolo, un incoraggiamento e allo stesso tempo un forte richiamo a riscoprire la dimensione fondamentale del nostro essere Chiesa, la natura sinodale del nostro essere cristiani, oggi, nel nostro contesto”.